L’importanza della relazione medico-paziente in oncologia è riconosciuta. Un dialogo efficace facilita l’affrontare la malattia, le terapie e gli eventuali effetti collaterali dei trattamenti.
Maggiore è la complessità della malattia, più diventa fondamentale prendersi cura del paziente in ogni sua dimensione: fisica, mentale e sociale. Tuttavia, instaurare un rapporto di qualità richiede tempo, un lusso che spesso gli operatori sanitari non possono permettersi a causa del sovraffollamento degli ambulatori e della necessità di ridurre la durata delle visite.
È importante riconoscere che il tempo dedicato alla cura rappresenta un vero e proprio investimento. Approcciando il paziente come un’unità integrata di mente e corpo, e intervenendo su entrambe le dimensioni della persona, è possibile ottenere risultati significativamente migliori rispetto a un trattamento focalizzato esclusivamente sulla malattia. Non dimentichiamo mai che prendersi cura del corpo implica inevitabilmente prendersi cura anche della mente.
Nel percorso di cura, operatori sanitari e pazienti collaborano insieme, sostenuti dalla preziosa rete di familiari e amici. Il nostro benessere trova forza nel supporto delle persone a noi care.
La relazione medico-paziente è parte della cura
La relazione di cura si basa sul dialogo e su uno scambio comunicativo autentico. Saper comunicare efficacemente è essenziale. La comunicazione comprende sia i messaggi verbali che quelli non verbali, come il linguaggio corporeo. Un messaggio risulta davvero chiaro quando questi due aspetti sono perfettamente armonizzati.


La relazione medico-paziente in oncologia riveste un ruolo sempre più centrale, ma non si tratta di un rapporto esclusivo. Vi contribuiscono anche familiari, caregiver, operatori sanitari (medici, infermieri, OSS) e i media, il cui impatto informativo assume un’importanza crescente.
Il personale sanitario ha il compito fondamentale di comprendere i bisogni informativi dei pazienti, fornendo loro tutte le informazioni necessarie per affrontare al meglio la malattia e le terapie. Una ricerca presentata all’ASCO nel 2015, condotta da un team di ricercatori italiani guidati dal Prof. Torta, ha evidenziato che i pazienti affetti da tumore al polmone, privi di informazioni adeguate sulla malattia e sui trattamenti, risultavano più predisposti a sviluppare ansia e depressione, con un conseguente impatto negativo sulla qualità della loro vita.
Il dialogo è un atto medico
Un bravo medico deve unire conoscenza, competenza pratica e qualità umane. È fondamentale che sia adeguatamente preparato per individuare non solo i bisogni fisici dei pazienti, ma anche le loro necessità informative e psicologiche. Una comunicazione efficace contribuisce a ottimizzare la gestione delle terapie, facilita il controllo degli effetti collaterali legati ai trattamenti e consente di identificare e affrontare tempestivamente i disturbi che colpiscono i pazienti.
L’importanza della relazione medico-paziente in oncologia è paragonabile a quella della scelta terapeutica più adatta al paziente.
Ultima modifica 10/03/2025